venerdì 5 febbraio 2016

LA NOBILTA' DI CERRETO GUIDI

Anticamente - ma neanche troppo - le bellissime campagne cerretesi erano popolate non solo di contadini e piccoli commercianti, ma anche di nobili signori che spesso venivano dalla città a controllare i propri possedimenti agresti e l'operato dei loro lavoratori.
Ovviamente la famiglia nobile che appare intrinsecamente legata a Cerreto è quella il cui cognome fa parte del nome del paese: la potentissima famiglia dei conti Guidi, le cui proprietà si espandevano dalla Toscana alla Romagna.
Ma a Cerreto in tempo di guerra la famiglia nobile che era conosciuta da tutti per il fatto di possedere quasi tutto il territorio del borgo erano i Da Filicaja, ramo Geddes. In particolare Rodolfo Geddes da Filicaja aveva ereditato addirittura la Villa Medicea situata nel pieno centro di Cerreto Guidi da un suo avo vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento: Giovanni Geddes.

Interessante osservare che Rodolfo Geddes aveva avuto anche un ruolo attivo durante la Resistenza al nazifascismo, combattendo come partigiano a fianco degli Inglesi.
I Da Filicaja hanno origini remote: una antica leggenda vuole che essi provengano da Volterra. Più verisimilmente essi sembrano legati piuttosto a Montaione e a Gambassi, per poi stabilirsi a Firenze, ma mantenendo sempre forti legami con le terre d'origine. 
Un simpatico aneddoto, di cui parlano gli anziani del paese, ricorda Geddes arrivato a Cerreto assieme alla moglie per assistere alla 'monta taurina': si narra infatti che la moglie, scherzando di fronte ai contadini impegnati nel 'rituale' della monta, abbia detto a Rodolfo che il toro riusciva, a differenza sua, a montare più mucche in un giorno solo, insinuando maliziosamente che il rendimento del marito era di molto inferiore a quello del toro. Rodolfo, prendendola in contropiede, rispose a sua volta con una battuta: "E ci credo! Il toro cambia vacca ogni volta, io invece c'ho sempre la stessa...!". Stupenda ingenuità di nobili e contadini, che ci ricorda che siamo tutti, tutti uguali!
Come dicevano gli Stilnovisti: la nobiltà sta nell'animo, non nel sangue!

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