lunedì 7 luglio 2014

TOSCANA: VINCI

Con poco meno di 15.000 abitanti, Vinci, il borgo che dette i natali al grande inventore Leonardo da Vinci, è un comune in cui davvero non manca niente. A partire dalle sue indiscutibili bellezze paesaggistiche, questo paese, nato sulle dolci colline toscane, coperte di vigneti e di uliveti che producono ottimo olio extravergine di oliva, verde come i prati primaverili e gustosamente piccante come la natura schietta dei vinciani, è una vera perla del territorio fiorentino. Esso infatti fa parte, assieme a Cerreto Guidi, Empoli, Capraia e Limite, Fucecchio e Montelupo Fiorentino, del circuito culturale-gastronomico-paesaggistico denominato "Terre del Rinascimento" (http://www.terredelrinascimento.it/).


Geograficamente, Vinci si colloca vicino alla caratteristica catena collinare-montuosa del Montalbano, che funge da confine tra il Valdarno inferiore e il Valdarno superiore e che fu abitato fin dall'era preistorica. Ad un'osservazione dall'alto del paese, si può notare la sua particolare forma, simile a quella di una mandorla o di una nave, che ne differenzia la fisionomia urbanistica rispetto a quella della maggior parte dei borghi toscani, solitamente a forma di stella (è il caso, ad esempio, di Cerreto Guidi). 
Storicamente, Vinci nacque nel pieno Medioevo, intorno all'anno Mille, grazie al volere dei conti Guidi, che vollero edificare un castello fortificato, al cui interno sorgeva una torre che ancora oggi è possibile ammirare nella sua solida imponenza. Nella seconda metà del XIII secolo, il castello fu ceduto dai Guidi a Firenze, entrando a far parte del suo contado. Solo nel Quattrocento si svilupparono gli insediamenti abitativi extra muros, spesso dotate di orti e giardinetti, che nel Rinascimento erano spesso sedi di attività artigianali e commerciali. Molto spesso, le ricche famiglie fiorentine rinascimentali acquistavano case e casolari in Vinci, data la sua estrema vivacità economica: è il caso dei Pitti, che a Vinci possedevano una tenuta più altre unità abitative. Durante i secoli successivi, è accaduto varie volte che il territorio di Vinci fosse accorpato, dal punto di vista amministrativo, a quello di Cerreto Guidi. Solo con la fine della dominazione napoleonica (1814), Vinci ottenne stabilmente il titolo di capoluogo di comune. Intorno agli anni '30 del Novecento, si dette avvio a opere di ricostruzione e di restauro dei maggiori luoghi di interesse storico di Vinci, come la casa di Leonardo ad Anchiano, la Chiesa di Santa Croce e la Piazza della Libertà, mentre al 1953 risale l'inaugurazione del primo nucleo del bellissimo Museo Leonardiano, il cui progetto risale già all'immediato primo dopoguerra (1919), in occasione delle celebrazioni del IV centenario della morte di Leonardo e della donazione del Castello dei conti Guidi al Comune di Vinci. 
Al Museo si accede dalla Palazzina Uzielli, sulla piazza Guidi, recentemente ridisegnata da Mimmo Paladino con un gioco di luci e di acque davvero suggestivo. Vicino alla piazza Guidi sorge un altro punto focale del centro storico di Vinci: la piazza in cui sorge la scultura di Mario Ceroli chiamata "L'uomo di Leonardo", ispirata al celebre schizzo a matita e inchiostro di Leonardo, l' "uomo vitruviano", conservato nell'Accademia di Venezia e rappresentante la perfezione delle proporzioni umane, che è possibile inscrivere in figure geometriche altrettanto perfette, come il cerchio e il quadrato.
Sempre nel centro storico trova sede la Biblioteca Leonardiana, nota in tutto il mondo per il suo ricchissimo patrimonio librario su Vinci, su Leonardo e sull'epoca umanistico-rinascimentale. Invece, immediatamente a ridosso delle mura storiche, in Piazza della Libertà, è stata recentemente collocata (1997) la scultura in bronzo di Nina Akamu, raffigurante un cavallo ispirato ai numerosi schizzi equestri che Leonardo effettuò in vista della realizzazione di una scultura bronzea in onore del signore di Milano, Francesco Sforza, in realtà mai eseguita.
Intorno a Vinci sono numerosi i luoghi di interesse, che spesso coincidono con le sue frazioni. Ad Anchiano si trova la celeberrima casa natale di Leonardo, affacciata sulle colline toscane a circa 300 metri di altitudine, recentemente ristrutturata secondo i canoni architettonici tipici del territorio e dell'epoca a cui risale l'abitazione (pietra e cotto). Tra Anchiano e Sant'Amato, altro bellissimo borgho posto sulle cime di una collina panoramicissima, si trova il caratteristico Sentiero dei mulini, nella zona della "Valle buia" o "Balenaia", un percorso naturalistico facilmente praticabile che vi guiderà all'intero dei freschi boschi di Vinci, tra ruscelli di acqua limpida, fonti a cui dissetarsi e rovine misteriose di antichi mulini. A Faltognano, altra antichissima frazione di Vinci, oggi meta privilegiata di una clientela immobiliare che ama l'aria pulita e un panorama eccezionale, sorge la chiesa medievale di Santa Maria Assunta, sul cui piazzale esterno si erge nella sua naturale imponenza il famoso Leccio di Faltognano, un albero davvero gigantesco, iscritto nel Registro della Regione Toscana degli alberi monumentali, da cui è possibile ammirare, nelle giornate più limpide, un panorama vastissimo, fino ad intravedere i bagliori magici del mare Tirreno. Se Toiano è la frazione che collega Vinci a Cerreto Guidi, Sovigliana è invece posta sulla riva destra dell'Arno, ed è la frazione più popolosa e più moderna di Vinci, con il vivace Viale Togliatti, recentemente riqualificato come sede di numerose attività commerciali e centro residenziale comodissimo per la sua ubicazione tra Vinci ed Empoli. Il Mercatale è notoriamente la zona industriale di Vinci, separata da Sovigliana da un'altra piccola frazione, Petroio. Altre frazioni non meno caratteristiche di Vinci sono Piccaratico, La Stella, Sant'Ansano, Spicchio, Vitolini, Orbignano, Savino, Collegonzi, Burrino, Apparita, Passignano, San Donato.
Vinci si configura quindi come una comune dal territorio ampio e ben caratterizzato, dalla presenza di numerose frazioni tutte caratterizzate da abitati prevalentemente rustici ed antichi, (ad eccezione di Sovigliana-Spicchio, che come si è detto è la frazione più moderna del Vinciano), e con una antichissima cultura enogastronomica. Non trascurabile la presenza di moltissimi immobili destinati all'affitto da parte di turisti e di studenti, che sono al centro di un vivacissimo mercato immobiliare delle locazioni. Interessante anche la varietà di casolari, sia ristrutturati che da ristrutturare, collocati in posizione panoramica, che possono avere un utilizzo residenziale o turistico-alberghiero. A Vinci, infatti, è centrale il turismo, con una prevalenza di una clientela estera (soprattutto Olandesi, Tedeschi, Belgi, Francesi), che visitano questi territori in tutti i periodi dell'anno, e che sempre più manifestano il desiderio di soggiornare non in strutture alberghiere anonime, ma in caratteristici appartamenti restaurati secondo i canoni urbanistici storici.
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NICOLLE LOPOMO

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